Saltus Marcius : la sconfitta di Roma contro la nazione ligure-apuana
Abstract
Un lavoro nato dall’amore per la storia della propria “piccola patria” del suo autore. Frutto di anni di ricerche documentarie e sul campo alla scoperta del vero luogo dove si svolse l’imboscata all’esercito del console Quinto Marcio Filippo nel 568 dalla fondazione dell’Urbe (186 a.C.), ché varie località si contendono l’attribuzione dell’evento.
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Marcuccetti riesce a descriverci il mondo degli antichi Liguri in generale e degli Apuani in particolare: le loro strutture sociali, l’organizzazione politica e religiosa. Non disdegnando di affrontare tematiche quali la linguistica e la toponomastica nonché la genetica.
Vengono ricostruiti i rapporti fra le popolazioni liguri e la potenza romana, che si trova ad affrontare l’invasione annibalica, con le popolazioni apuane (e le altre tribù liguri insediate al nord dell’Arno), per otto lustri, rispettose della pace sottoscritta nel 233 a.C., dopo le sconfitte subite negli anni precedenti. Tra queste una la subirono i Mugelli nel 236 per merito del console Publio Cornelio Lentulo ovvero, secondo altre fonti, ricordate dall’Autore, nell’anno precedente dal fratello Lucio Cornelio Lentulo (console nel 237, censore nel 236, ascese al pontificato massimo nell’anno 221). Forse è da questa battaglia che si tramanda l’origine del toponimo Lentula (antica dogana Granducale) e Valle Lentula (odierno Limentra orientale) tra le province di Pistoia e Prato.
Ma torniamo al Saltus Marcius che, dopo aver visitato e verificato di persona le varie località pretendenti e confrontate le fonti, Marcuccetti identifica con il “Colle Marcio” a poche centinaia di metri da Pontestazzemese in Versilia.